Smart home e domotica: molti italiani possiedono un oggetto connesso
Quello della smart home è un settore in grande crescita con un elenco ormai lunghissimo di accessori, elettrodomestici e tanto altro ancora che va a comporre una gamma di apparecchiature che si può semplicemente tramite un’applicazione o con comandi vocali.
I dati dicono che il mercato della casa connessa raggiunge un valore di 380 milioni di euro nel 2018, in crescita del 50% rispetto all’anno precedente.
I trend del mercato italiano
Il mercato italiano delle soluzioni per la smart home cresce molto rapidamente nel 2018, e la quota maggiore di mercato è legata alle soluzioni per la sicurezza. In seconda posizione troviamo la principale novità del 2018, gli smart home speaker, che oltre a generare vendite per 60 milioni di euro (16% del mercato), hanno direttamente o indirettamente trainato buona parte della crescita complessiva. Di poco inferiori le vendite degli elettrodomestici (14% del totale) fra cui spiccano le lavatrici (connesse, controllabili via App e dotate in alcuni casi anche di assistente vocale).
Caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione incidono per il 12% del mercato; tra le novità spiccano sicuramente i sistemi per la gestione dell’illuminazione (lampadine connesse), in grandissima crescita.
Domotica: la figura del professionista diventa secondaria, sarà vero?
La smart home è sempre più conosciuta tra i consumatori italiani: il circa 60% degli italiani ne ha sentito parlare almeno una volta, soprattutto attraverso i media tradizionali e Internet. Si consolida la diffusione di oggetti smart nelle case, presenti circa nel 40% delle abitazioni.
C’è un altro dato però da considerare: circa il 40% degli intervistati (fra quelli che hanno già nella propria abitazione almeno un oggetto smart) non usa ancora le funzionalità smart…! Quindi si evince che la macchina mediatica pubblicitaria e quella della commercializzazione abbiano funzionato molto bene, ma i consumatori hanno risposto più per seguire la tendenza o la moda che per una reale necessità o volontà di cambiamento. A questo dato fa eco quello sull’utilizzo delle funzionalità smart degli elettrodomestici, per cui solo per il 25% degli utenti è un’abitudine
Una crescita un po’ incontrollata
C’è stata una progressiva evoluzione delle abitudini dei consumatori, più disposti ad acquistare in autonomia i dispositivi (online o nei negozi) e a richiedere eventualmente in un secondo momento l’aiuto di un professionista per l’installazione. Uno dei motivi può essere individuato sicuramente nel fatto che la domotica sembra una cosa molto costosa, e comprare in autonomia può dare la sensazione di risparmiare o almeno porre un limite alla spesa. Infatti sembra che soltanto il 20% circa del campione intervistato abbia acquistato l’oggetto connesso tramite il proprio installatore di fiducia.
A questo fa seguito non un vero e proprio risparmio, ma solo la persistenza di una scarsa conoscenza degli oggetti e dei dispositivi. Forse anche il fatto che gli smart home speaker potesse essere un’idea regalo molto originale non ha aiutato in questo senso. La domotica è modulabile e si può fare un progetto piccolo considerando la possibilità di ampliarlo in seguito, quando lo si veda necessario e si abbia maggior confidenza con i nuovi sistemi e le interfacce.